Se oggi pensiamo al territorio apuo-versiliese, le prime immagini che affiorano alla mente sono quelle del litorale con le sue marine, delle montagne plasmate dall’estrazione del marmo e di tutta la loro bellezza, di quella fascia intermedia fatta di borghi rurali e coltivazioni purtroppo sempre più sporadiche. Ma la storia, quella vera, inizia assai prima e racconta di un paesaggio diverso che, fin dalla preistoria, era abitato da popolazioni seminomadi abituate a vivere nelle grotte. Ripari naturali di cui esistono tracce a Camaiore e Massarosa. Ma già nel Paleolitico Superiore gli insediamenti tendevano a spostarsi verso la costa, probabilmente alla ricerca di un clima più mite.
La possibilità di sfruttare le tante risorse naturali ha richiamato invece il popolo etrusco, cui si deve l’intensificazione dei commerci che si svilupparono soprattutto verso l’attuale Liguria. Se poi arrivarono i romani fu proprio per rispondere alle razzie dei liguri, che saccheggiarono l’alleata Pisa. La fondazione delle colonie di Lucca e Luni sancì la loro presenza sul territorio, così come la costruzione di una nuova e più efficiente viabilità. I collegamenti terrestri furono ulteriormente sviluppati in epoca Medioevale, e lo stesso accadde per le vie marittime e fluviali. Fu in quel periodo che nacque il porto di Motrone.
Anche stavolta è la presenza di risorse – oltre al marmo parliamo di ferro, argento e piombo – ad attrarre l’interesse del potere signorile. Nascerà e crescerà così la forza del Granducato e della Repubblica di Lucca. Ma tra il XVIII e il XIX secolo la montagna comincerà a spopolarsi e la crisi dell’agricoltura si unirà a quella dell’industria siderurgica, tant’è che gli impianti sopravvissuti furono ben presto trasformati in segherie di marmo. Fu sempre in quel periodo che furono costituite le pinete a ridosso del litorale, barriere che a tutt’oggi rappresenta un elemento identitario riconoscibile ovunque. Primo insediamento fu Viareggio, elevato a rango di città da Maria Luisa di Borbone nel 1820. Del resto l’obiettivo di Lucca, al tempo, era di sottrarre traffici commerciale al porto di Livorno.