In principio fu l’Auser. Così si chiamava il fiume che oggi comunemente conosciamo come Serchio. Nonostante questo, a differenza del più esteso ambito, l’origine di Lucca è alquanto incerta. Però su quel nome non ci sono dubbi: si chiamava Auser. E fu proprio su un’isola creata da questo antico fiume, in un vasto comprensorio palustre al confine tra le terre liguri e quelle etrusche, che ebbe origine la città il cui toponimo deriverebbe dalla radice celto-ligure “luk”, che stava appunto a indicare un luogo ricco di paludi.
Sebbene l’anno di fondazione sia incerto, ci sono due riferimenti riscontrabili: i reperti archeologici rinvenuti (che risalgono a un lasso di tempo compreso tra il VI e il II secolo a.C. e che testimoniano sia la presenza dei liguri sia quella etrusca) e una nota scritta dallo storico romano Tito Livio, che cita Lucca per un episodio che risale al 218 a.C. (qui avrebbe fatto sosta il console Sempronio Longo dopo essere stato respinto da Annibale).
Ed è proprio sotto i romani che iniziano le opere di bonifica che rendono fertile la pianura dando avvio a un’intensa attività agricola. L’area viene popolata da ville e fattorie che, a partire da quel momento, hanno organizzato il territorio apportando profonde modifiche al paesaggio. La Lucchesia, in epoca medioevale, diventa terreno di conquista. Prima dagli Ostrogoti, poi dai Bizantini, infine dai Longobardi (durante il loro dominio vengono create nuove vie, compresa la Francigena). La strada verso l’autonomia inizia quando i marchesi di Lucca, nel X secolo, controllando la principale via di accesso a Roma ebbero la funzione di mediatori di complesse vicende politiche ed economiche.
La città inizia così anche il suo percorso di fortificazione e divenne una Repubblica. Ma la pressione di Firenze si faceva sentire e nel 1847 la città fu annessa al Granducato di Toscana. Quest’ambito, per come lo conosciamo ora, non era al tempo molto differenze. Coincideva infatti con lo storico Distretto delle Sei Miglia, che comprendeva il territorio disposto intorno alla città in forma circolare per un raggio di circa dieci chilometri occupando gran parte dalla piana (fino a quei territori che oggi corrispondono ai Comuni di Capannori e Porcari) e le fasce collinari della bassa Valle del Serchio (Borgo a Mozzano, Pescaglia, Villa Basilica). Grazie anche alle riforme liberiste e alla promozione dell’agricoltura promosse dai francesi, nella prima metà del XIX secolo la popolazione crebbe in misura ragguardevole. Mentre per lo sviluppo industriale, costituito da un tessuto di piccole e medie imprese che operano soprattutto nel settore cartario e carto-tecnico, occorrerà aspettare la seconda metà del Novecento.
nel settore cartario e carto-tecnico, occorrerà aspettare la seconda metà del Novecento.