La Garfagnana ha sempre condiviso le Alpi Apuane con la Versilia. Quindi non è difficile immaginare i motivi delle scelte dei primi frequentatori del luogo. Quarantamila anni fa, nel Paleolitico Medio, il territorio era popolato da moltissimi animali. Orsi, cervi, cinghiali. Complice un clima più mite, la Versilia era considerata il luogo in cui vivere e la Garfagnana il territorio in cui cacciare. Una caratteristica che quest’ambito ha mantenuto ben oltre le glaciazioni. La presenza del fiume, però, ha favorito nel tempo l’occupazione del fondovalle boscoso. E così, anche a causa del riscaldamento climatico, dalla caccia si passa alla coltivazione e, nel periodo etrusco, anche al commercio.
L’area era infatti strategica, soprattutto per il trasporto del ferro. Non solo si trovava sulla rotta tra Populonia e Marsiglia, ma rappresentava l’ideale crocevia degli itinerari transappenninici. Questo non le impedì di vivere una profonda crisi, seguita dallo spopolamento. La Valle del Serchio finì prima sotto il dominio pisano, poi arrivarono i Liguri e i Romani, che proprio su queste terre dettero vita a un cruento conflitto. Sotto Roma, che le dà il nome di Forum Clodii, le caratteristiche e l’assetto della Garfagnana non variano rispetto ai periodi precedenti.
Si stringe un forte legame con Lucca e, nel periodo medioevale, si assiste a una crescente occupazione delle aree montane da parte di piccole comunità contadine. Con l’ascesa delle signorie territoriali, la Garfagnana – dedita soprattutto all’allevamento e all’agricoltura – potenzia le difese con la costruzione di fortificazioni e castelli. Ma ciononostante la sua economia resta legata alla montagna. Il tardo Medioevo è ancora segnato dai conflitti a causa della spartizione del territorio tra tre diversi Stati (Modena, Lucca, Firenze), mentre in età napoleonico la società garfagnina cominciò a differenziarsi dando vita a una piccola aristocrazia comunale.
Grazie a Elisa Bonaparte e i Borbone, in questo periodo ci furono località oggetto d’interventi di modernizzazione (come ad esempio le terme a Bagni di Lucca). Vennero così realizzate dimore signorili, locali di ritrovo, giardini e viali alberati. In età moderna, con la trasformazione di mulattiere in strade e con la realizzazione della ferrovia (tratta Aula-Lucca), l’agricoltura e la pastorizia cedono il passo all’industrializzazione. Questo non frena un più recente spopolamento che ha risparmiato solo alcuni centri come Castelnuovo Garfagnana, Barga e Piazza al Serchio.